ΛΑΒΑΜΕ:
From | Collettivo contro la repressione |
Diffondiamo un nostro resoconto della manifestazione di Parigi del 23 giugno in solidarietà verso il rivoluzionario prigioniero Georges Abdallah.
Di seguito abbiamo pubblicato anche una dichiarazione scritta dal compagno stesso proprio in occasione della mobilitazione del 23 giugno.
Infine, in allegato la locandina per l’iniziativa del 6 luglio.
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Resoconto della manifestazione di Parigi del 23 giugno 2018 in solidarietà a Georges Abdallah
Circa 300 persone, di diversa collocazione politica e provenienti non solo dalla Francia, hanno sfilato il 23 giugno 2018 a Parigi, da Place des Fetes a Place de la République, percorrendo vie proletarie e popolari della città per esprimere solidarietà ed esigere la liberazione del rivoluzionario prigioniero, militante comunista antimperialista, Georges Ibrahim Abdallah, detenuto nelle prigioni francesi dal 24 ottobre 1984.
La manifestazione, organizzata da diversi organismi francesi nell’ambito della campagna internazionale portata avanti da diversi anni in solidarietà con il compagno prigioniero, già liberabile dal 1999 secondo il codice penale francese, ma tuttora incarcerato, perché continua a rivendicare dopo 34 anni di detenzione la propria militanza rivoluzionaria (il compagno tra l’altro ha scritto in occasione di questa iniziativa un comunicato (letto durante il presidio svoltosi alla fine del corteo), rappresenta un esempio della lotta più generale per promuovere e sviluppare la solidarietà nei confronti di tutti i rivoluzionari prigionieri che continuano a resistere in carcere, rifiutando ogni compromesso con lo Stato, per difendere il proprio percorso politico-rivoluzionario.
Come Collettivo Contro la Repressione per il Soccorso Rosso Internazionale (CCRSRI) abbiamo partecipato a questa manifestazione nello spezzone dell’SRI, formato da 30 compagn* provenienti da Bruxelles, Genève (Svizzera) e Lille e da due delegazioni di “La Plateforme de la Voix des Prisonniers” (compagni turchi) e di “Al Inkad al Ahmar al Arabi” (compagni del Soccorso Rosso Arabo). L’iniziativa si è caratterizzata con la presenza di numerose bandiere rosse e palestinesi, con l’esposizione di diversi striscioni, tra cui uno anche per la rivoluzionaria prigioniera Nadia Lioce, con il “lancio” di ripetuti slogan in solidarietà al compagno Georges Abdallah, a favore della lotta palestinese, contro lo Stato sionista e fascista di Israele e contro il capitalismo e l’imperialismo.
Inoltre durante tutto il corteo, e anche al termine nel corso del presidio in Place de la République, si sono succeduti diversi interventi, che oltre a manifestare la solidarietà nei confronti del compagno detenuto e a ricordare la sua storia di lotta, hanno ribadito l’importanza della solidarietà internazionalista verso tutti i rivoluzionari prigionieri nel mondo, testimoni concreti di un antagonismo con una finalità rivoluzionaria, motivo per cui ogni Stato si accanisce contro di loro, come dimostra appunto il caso di Georges Ibrahim Abdallah.
Solidarietà a Georges Ibrahim Abdallah! Sostegno a tutte le lotte dei popoli oppressi! Contro capitalismo e imperialismo!
CCRSRI
Dichiarazione di Georges Abdallah – 23 giugno 2018
Care/i compagne/i, care/i amiche/amici.
Sapete, quando si è in questi luoghi sinistri da una “piccola eternità” si è travolti da una grande emozione in occasione delle iniziative solidali… Ciò detto, a voi tutti i miei più calorosi saluti introducendo il mio breve intervento…
Compagni, in questo periodo di grandi lotte sapervi riuniti oggi a Parigi mi dà forza, riscalda il cuore e soprattutto mi conforta, convincendomi che assumendo sempre più il terreno delle lotta anticapitalista/antimperialista si apporta la solidarietà più significativa a quelli/e che da decenni stanno resistendo dietro queste abominevoli mura.
Certo, compagni, non è cercando astuzie giudiziarie qua e là che si riesce ad affrontare l’accanimento criminale dei “procuratori del capitale” cui sono sottoposti i prigionieri che resistono, bensì affermando una determinazione risoluta nella lotta contro il loro criminale sistema moribondo. Tutti noi compagni ben sappiamo che in ultima analisi è in base a un certo rapporto di forza che si riesce a strappare i nostri compagne alle grinfie del nemico. Questi consente la liberazione solo quando si rende conto che tenere detenuti questi rivoluzionari pesa nel processo della lotta in corso * maggiormente della minaccia conseguente alla loro liberazione. Non è questione di fare come se fossimo ignari che la cosiddetta giustizia è sempre giustizia di classe al servizio di una politica di classe che rientra nella dinamica globale di una guerra di classe su scala nazionale e internazionale. Sicuramente, esistono conquiste sociali che ci permettono di condurre battaglie sul terreno legale ed è inutile ricordare che dobbiamo portarle a compimento: ciò non toglie, compagni, che giunge il momento di doversi rendere conto che la cosiddetta “ragion di Stato” fa sempre in modo che la borghesia si regga sulle proprie leggi quando i suoi interessi sembrino richiederlo. Ciò detto, ogni approccio che possa lasciar presumere che si abbia l’interesse a fingere è decisamente controproducente, anche se animato da ogni buona intenzione. Di sicuro, dopo tanti anni di detenzione nelle nostre fila sono e saranno amici/amiche e compagni che esortano a ricorrere ancora sul piano legale e che forse questa volta, ecc., ecc…
Certo, compagni, le buone intenzioni non mancano: solo che malgrado tutte le sofferenze dovute alla lunga prigionia, non c’è e non ci sarà possibilità di evitare lo sforzo necessario per cambiare i rapporti di forza, se si desideri ardentemente (come sostengono alcuni miei parenti) liberare i nostri compagni. Sviluppiamo la solidarietà assumendo ancor più il terreno della lotta anticapitalista/antimperialista e “la nostra vecchia amica…” questa “vecchia talpa che sa ben lavorare sotto terra” non rimarrà indifferente ai nostri sforzi. Proprio per questo, compagni, assume grande importanza sapere ed essere in grado di far rientrare l’azione solidale nella dinamica globale della lotta in corso.
La crisi del capitalismo moribondo nella sua fase di putrefazione avanzata è già davanti a noi e investe l’intero pianeta, sia i centri del sistema che le sue periferie… Quanto avviene in questi giorni in generale nel mondo arabo e in Palestina in particolare (dall’Yemen al Bahrein, alla Siria e alla Libia pure…) risulta più che emblematico a questo proposito. Le forze imperialiste di ogni dove si lanciano in una guerra pluridimensionale, rispecchiando da un lato le contraddizioni interimperialiste e dall’altro una guerra imperialista di saccheggio e distruzione. La borghesia araba in gran maggioranza ha scelto il suo campo senza trucco… Quotidianamente la Palestina impartisce a noi tutti lezioni d’abnegazione e coraggio di portata eccezionale. Come non mai le masse popolari palestinesi, malgrado ogni tradimento della borghesia, assumono il loro ruolo di effettivo garante in difesa degli interessi del popolo. I martiri giovani e meno giovani muoiono a centinaia, combattendo anche a mani nude. Gli imperialisti d’ogni risma non si offendono neanche davanti al loro amico Bibi [Netanyahu], il distinto ospite dell’Eliseo.
Ciò non toglie che, tradimento della borghesia o meno, interventi imperialisti diretti o indiretti, la Resistenza continua e sicuramente proseguirà finché durerà l’occupazione. Naturalmente le masse popolari palestinesi e le loro avanguardie combattenti prigioniere possono contare più che mai sulla vostra solidarietà attiva.
Che mille iniziative di solidarietà fioriscano a favore della Palestina e della sua Resistenza promettente.
La solidarietà, tutta la solidarietà a quelli/e che resistono nelle prigioni sioniste e nelle celle d’isolamento in Marocco, Turchia, Grecia, nelle Filippine e altrove nel mondo!
La solidarietà, ogni solidarietà ai giovani proletari dei quartieri popolari!
La solidarietà, tutta la solidarietà ai ferrovieri e agli altri proletari in lotta!
Onore ai martiri e alle masse popolari in lotta!
Contro l’imperialismo e i suoi cani di guardia sionisti e altri reazionari arabi!
Il capitalismo è solo barbarie, onore a tutti coloro che gli si oppongono pur nella diversità delle loro espressioni!
Insieme compagni e solo insieme noi vinceremo!
Compagni, amici e amiche a voi tutti i miei più calorosi saluti rivoluzionari.
Il vostro compagno Georges Abdallah
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