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Grecia: dichiarazioni di Nikos Maziotis e Pola Roupa in sciopero della fame e della sete
Nikos Maziotis e Pola Roupa (arrestata questa mattina, 5 gennaio 2017) sono entrati in sciopero della fame e della sete per chiedere che la loro figlia di 6 anni – arrestata pure stamattina contemporaneamente a Pola e tre altre persone – sia affidata alla famiglia di Pola. Le dichiarazioni di Pola e Nikos sono state tradotte sulle reti sociali (grazie al traduttore).
Dichiarazione di Pola
Sono e sarò fino all’ultimo il nemico irriducibile del sistema. Ora pongono il mio bambino in mezzo a questa guerra e l’utilizzano come rappresaglia per vendicarsi di me maggiormente. Hanno rapita il mio bambino e non so dove si trovi dal mattino che ci hanno arrestati. Siamo in guerra. È un dato di fatto. Tuttavia far fare la guerra al mio bambino rifiutando di portarmelo affinché lo veda, negando di affidarlo subito alla mia famiglia e minacciando di darlo a un organismo costituisce l’aspetto più spregevole di questa guerra. Coloro che sono nei meccanismi dello Stato sono spazzatura perché se la prendono con un bambino di 6 anni. E voglio dire che inizio immediatamente uno sciopero della fame e della sete affinché mio figlio sia affidato a mia madre e mia sorella. Quanto a me rimango loro nemica fino all’ultimo e non mi faranno piegare mai. Viva la rivoluzione.
Dichiarazione di Nikos
Dopo l’arresto di Pola Roupa la giudice per l’infanzia, Nikolou, ha rifiutato l’affidamento di nostro figlio di 6 anni ai parenti di Pola, vietando loro anche di vederla e senza portare a conoscenza del nostro avvocato il luogo dove si trova.
Lo Stato ha sostanzialmente rapito nostro figlio, si vendica di noi per la scelta della lotta che abbiamo condotto, quella della lotta armata. Gli infami organi dello Stato, gli scagnozzi dei creditori, del memorandum legale se la prendono con un bambino di 6 anni per vendicarsi di noi, avendo scelto la lotta armata, essendo entrati in clandestinità e avendo attaccato questa appendice della BCE, la banca nazionale di Grecia e l’ufficio del rappresentante permanente del FMI.
Le pratiche della giudice Nikolou sono simili a quelle di epoche antiche, come avveniva ai tempi dei Paidoupoleis*, della regina Frederika nei confronti dei bambini dei partigiani durante la guerra civile. Il nostro è il bambino di due rivoluzionari ed è molto fiero dei suoi genitori. Nessun ricatto ci farà piegare. Le nostre scelte le difenderemo con le nostre vite.
Da oggi comincio uno sciopero della fame e della sete con la mia compagna, esigendo che nostro figlio sia affidato alla sua famiglia.
La rivoluzione armata dal basso è l’unica soluzione.
*I corpi Paidoupoleis erano organismi creati dalla regina Frederika nel 1947, dove furono portati, fra l’altro, molti bambini di partigiani